Abstract: | Il 28 marzo 1865, Alessandro Rossi decise di aprire una scuola agraria dislocata in due sedi, quella di Schio, per la parte teorica e quella a Santorso, con annesso un podere, per la pratica. A prova di questo ci sono alcune lettere di ammissione di insegnanti. Era presente pure un binario che conduceva gli studenti fino alla scuola. Il podere comprendeva circa 130 campi divisi in due corpi separati dalla strada provinciale Schio-Piovene-Arsiero. I due corpi venivano lavorati con strutture e strumentazioni all’avanguardia. L’elegante Scuola-Convitto di Schio poteva ospitare fino a 60 allievi ed era telefonicamente in contatto con il podere. La scuola era considerata un istituto tecnico che formava giovani professionisti dopo un biennio obbligatorio e un eventuale terzo anno facoltativo. Alessandro Rossi aveva previsto un regolamento che prevedeva una collaborazione tra Rettore e Direttore, ma discordie sopravvenute tra i due furono una delle probabili cause della chiusura della scuola assieme a fattori economici. L’intento di Rossi era infatti di affiancare alla scuola un’azienda produttiva, ma questa non garantì abbastanza entrate e fu a sua volta causa della chiusura della scuola. |