Abstract: | L’articolo ha l'obiettivo di far rivivere un aspetto poco conosciuto del mondo passato quando le comunità rurali prestavano estrema attenzione alla tutela del proprio territorio. Il comune sanvitese al pari di tanti comuni rurali si era avocato il diritto della mariganza, un istituto proprio dei signori feudali, che prevedeva la possibilità di nominare colui a cui spettava il compito di vigilare sulle proprietà pubbliche e private denunciando danni recati o furti subiti. Questa figura si chiamava il marigo. Il marigo e i suoi aiutanti, i saltari, compilavano i libri dei manifesti annotando quanto avevano rilevato, fosse esso furto o danno. Per ogni denuncia del manifesto era presente la data e la precisazione "di notte", qualora la denuncia si riferiva dopo il tramonto del sole, la località, il numero di merce rubata o il numero di animali trovati a pascolare abusivamente. La lettura dei manifesti ci permette di conoscere diverse varietà di cereali e leguminose coltivate nel passato, come quelle raffigurate nelle incisioni dei Discorsi di Pietro Andrea Matthioli sanese, tratte dall'edizione veneziana del 1621. |