Abstract: | L’entrata in guerra del 24 maggio 1915 coinvolge nelle forniture all’esercito italiano, non solo le grandi industrie tessili dell’Alto Vicentino, ma anche una serie di imprese minori, soprattutto attive nel settore del legno, della metallurgia e della meccanica, in totale circa una sessantina. Queste ultime - come le scledensi Gregori di Magrè, la Metallurgica Scledense, la Schiro, la Bianco, le maranesi Berto e Costa, e la piovenese Guerrino Rigoni - erano impegnate prevalentemente nella produzione di ordigni, tramite la ditta Laverda di Breganze che fungeva da capocommessa. Fornitori diretti furono invece la Silvio De Pretto di Schio, le Industrie Meccaniche Maranesi e la Fratelli Berto di Marano Vicentino, la Scortegagna di Piovene Rocchette. Del tutto singolare fu la vicenda della Segheria Peron di Schio. Il titolare Antonio Peron subì un processo e una condanna per truffa ai danni dell’Esercito, che subentrò, in conseguenza di ciò, nella gestione dello stabilimento per la produzione di baracche e garitte prefabbricate. La parte finale dello studio approfondisce la vicenda dello stabilimento Luigi Dalla Via di Schio, segnata dalla chiamata alle armi del titolare il 15 novembre 1916. |