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Quattro storie popolari di Girelli Elio
Volume:Sentieri Culturali 1 (pag. 131 - 139)
Anno:2001
Argomenti:Altre Aree Tematiche, Civiltà Rurale, Linguistica
Tre mulini, caratterizzati da ruote enormi, lavoravano grazie al “fontanon”, sorgente di Leguzzano. Il primo faceva girare le macine per produrre farina. Il secondo, più a valle, serviva per forgiare attrezzi agricoli. L’ultimo era quello in cui le donne lavavano i panni. In una contrada in Valleogra viveva un uomo diventato famoso perché raccontava di aver trovato un tesoro prezioso in una grotta sui monti. Ne parlavano i giornali e tutti volevano scoprire il luogo del bottino. I carabinieri lo interrogarono ma lui non riferì mai il posto, con il tempo la fama scemò e la storia rimase solo un racconto. In un paese abitava un prete, Gamba, considerato un santo. Era povero, donava quello che aveva ai bisognosi, la sua tonaca era rattoppata e girava sempre a piedi. Si pensava facesse miracoli. Uscendo, i gamberi d’acqua dolce, dalle tane di notte, la gente li cacciava quando faceva troppo caldo per dormire. Si risaliva il torrente con una lampada a carburo, il raccolto veniva poi cucinato e mangiato.
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