SENTIERI CULTURALI IN RETE
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Titolo: Religiosità a Schio tra 1837 e 1867
Autori: Zacchello Giorgio
Volume: Sentieri Culturali 11
Anno: 2011
Pagine: 241 - 268
Argomenti: Religiosità, Storia Contemporanea
Abstract: Nel 1866 la parrocchia di San Pietro di Schio, che corrispondeva al territorio comunale, contava 6610 fedeli. Erano presenti 14 sacerdoti, relativamente giovani, un numero rilevante ma in calo rispetto a quarant’anni prima, ed alcune comunità di religiose femminili: le Suore agostiniane, le Suore della carità e le Suore canossiane. La vita religiosa si concentrava attorno al Duomo di San Pietro e alle confraternite che vi facevano capo. In special modo Alessandro Rossi promosse profondi interventi che ne trasformarono l’aspetto. Figura di particolare rilevanza del periodo fu l’arciprete scledense Gaetano Greselin (1802-1874), ricordato per le iniziative pastorali per il suo tratto riservato e prudente che mantenne anche nel caso delle presunte apparizioni mariane a Sant’Ulderico del 1869. Il nome di Greselin è anche collegato alla vicenda della ricostituzione, avvenuta nel 1851, della Collegiata, “collegio” canonicale scledense soppresso da un quarantennio. Nel 1858, il canonico Ascanio Busati (1814-1894) fu nominato dal vescovo di Vicenza Cappellari a presiedere la vacante prebenda, in sostituzione di don Luigi Gramola. Busati, fu al centro di una “querelle” con il Vescovo Farina, per la sua attività predicatoria, in particolare per un sermone quaresimale pronunciato nel 1864 a Genova in cui aveva invocato la benedizione sul Re d’Italia e auspicato l’unità nazionale. Il prelato subì pesanti conseguenze, ma gli eventi del 1866 e l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, lo riabilitarono.
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