Abstract: | L’articolo, suddiviso in tre sezioni, nella prima parte vede l’autore affermare che non esiste una ricerca sui magli da ferro, in particolare su quelli presenti attorno al bacino del Leogra. Nel Vicentino la forza idraulica ha favorito la facinatura di strumenti e attrezzi. Vengono citate famiglie come i Benincà, gli Zanin e i Paulon, attive nelle officine. L’articolo si concentra sugli ultimi decenni del XIX e XX secolo, periodo di declino per le attività manifatturiere. Sono forniti dati acquisiti dal Catasto per ricostruire la storia dei magli. La seconda sezione presenta quindici schede informative su magli presenti lungo il Leogra. In Valli del Pasubio vengono nominati: maglio Fabris “Doíco”, maglio Letter “Pàsse”, maglio Fabris “Bastian”, maglio Maraschin, maglio Fabrello;in Torrebelvicino: magli di Ressalto, maglio Dal Bianco;a Poleo: maglio Dal Bianco e maglio Dal Bianco (Facci);a San Vito di Leguzzano maglio Zanin Fabris Grasselli;a Giavenale maglio di Giavenale;a Santorso maglio Tamburini-Brettoni-Grasselli e maglio di Benincà;al Tretto maglio Bravo Pernigotto e maglio Facci Bravo. Nell’ultima sezione si parla dei marchi dei majàri caratterizzati da essenzialità piuttosto che da estetica: oltre ad incisioni geometriche gli artigiani aggiungevano lettere dell’alfabeto o simboli come segno di orgoglio e garanzia sulla qualità. Talvolta il marchio poteva essere ereditato ma anche modificato. |